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Domodossola, Piazza del Mercato
Quando, venendo dalla Svizzera attraverso il traforo ferroviario del Sempione, mi sono fermata a Domodossola, una cittadina nel nord-est del Piemonte, ho scoperto un piccolo gioiello. La piazza del Mercato, cuore della città, è circondata da case padronali, che risalgono all'epoca del Rinascimento. Sono tutte diverse eppure formano un insieme armonioso. Certe case sono strette, con tetti appuntiti, altre hanno balconcini di ferro battuto o loggette. Al pianterreno, portici antichi riparano diverse botteghe.
Sebbene sia piccola, la città ha una storia molto ricca. I Leponzi, i suoi primi abitanti, ci vivevano prima dell'epoca romana. Poi la piazza ha visto passare molti popoli e dominatori: Romani, Unni, Goti, Longobardi, i Franchi di Carlo Magno, gli Spagnoli, gli Asburgo, i Francesi di Bonaparte, ecc., e ha fatto parte del ducato di Milano all'epoca dei Visconti e degli Sforza.
Non si vede più, nel centro della piazza, l'antico palazzo comunale del XIV secolo, demolito per aprire la strada napoleonica del Sempione che doveva collegare Milano con Parigi. Ma il mercato si tiene ogni sabato, dal decimo secolo ad oggi. E alla fine di gennaio si ripete la tradizione del Carnevale, per quindici giorni. Regna allora una grande animazione. Migliaia di visitatori invadono la piazza per assistere a concerti, mostre, alla sfilata dei carri e al tradizionale ballo mascherato. Per le strade, vengono serviti polenta e salamini. Già, Domodossola non fa parte dei circuiti turistici tradizionali, ma vale davvero una visita.
Marie José BRU